CASA SABRINA – CASA ACCOGLIENZA FONDAZIONE OSPEDALE SALESI
L’Ospedale Salesi è sempre più vicino alle famiglie dei suoi piccoli degenti.
La Fondazione Salesi inaugura lunedì 4 ottobre alle ore 12.00 la nuova Casa di Accoglienza “Casa Sabrina”, in via Cadore 5, a 10 minuti a piedi dal Presidio ospedaliero, 7 minuti in autobus.
Nel darne l’annuncio, il presidente della Fondazione, Antonello Maraldo, evidenzia quanto sia importante, per un bambino ricoverato, la vicinanza dei genitori o dei familiari. «Facilita il processo di guarigione e influisce positivamente sulla convalescenza del piccolo, così come di pazienti ostetrico-ginecologiche. Di fronte alla malattia, è importante che la famiglia sia unita, si allei per superare meglio un particolare momento di fragilità, dovuta alla malattia e/o al ricovero ospedaliero».
La storia di “Casa Sabrina” risale al 2012, quando la Fondazione inaugurò la prima, a Colle Ameno di Ancona. Era stata aperta grazie alla donazione di Estra-Prometeo, in ricordo di Sabrina Sampaolesi, collaboratrice dell’azienda stessa, venuta improvvisamente e prematuramente a mancare. Si era poi spostata, nel 2019, in un appartamento in via Monte Marino. Ora, la Fondazione Salesi ha scelto di avvicinare ancora di più la struttura di accoglienza, scegliendo, in una zona centralissima, a due passi dall’Ospedale, questo appartamento, che può accogliere fino a 6 ospiti in 3 camere doppie, con due bagni e uno spazio comune per la cucina. Nonostante la sua centralità, l’immobile ha un posto auto riservato nel piazzale condominiale, e ci sono ulteriori parcheggi gratuiti a pochi minuti di distanza.
«Abbiamo assicurato questa accoglienza alle famiglie dei piccoli ricoverati, alle coppie in dolce attesa – fa notare la direttrice della Fondazione Salesi, Laura Mazzanti – anche durante il lockdown, da marzo a maggio 2020, sanificando l’abitazione dopo ogni accesso. Per un primo periodo, metteremo la Casa di via Cadore a disposizione di un nucleo familiare alla volta, richiedendo obbligatoriamente il green pass ai fruitori».
L’accoglienza non si limita all’ospitalità gratuita delle famiglie, ma si estende a un’assistenza a 360 gradi, a disposizione anche per le piccole cose fino alla partenza, con un cellulare dedicato, una “piccola sicurezza” in caso di bisogno o per un semplice momento di condivisione.